Nel corso della mia esperienza con la fotografia, specialmente quella analogica, mi sono pian piano allontanato dalla ricerca della “attrezzatura migliore” e diretto verso un idea di costanza, ed è proprio a sostegno di questa che il Micro-Nikkor 55mm f3.5 è entrato a far parte del mio “arsenale”.
Ebbene sì, è molto facile (specialmente all’inizio) farsi prendere dalla novità o dalla moda del momento in termini di attrezzatura fotografica e specialmente per quel che riguarda le lenti.
Questo spesso va a illudere la persona che andrà ad “auto-convincersi” di poter scattare foto migliori grazie a questa attrezzatura sempre “nuova” (anche quando si parla di materiale fotografico analogico e chiaramente proveniente dal mercato dell’usato), quando il vero segreto per il miglioramento sta nella costanza e famigliarità che si ha con l’attrezzatura che si utilizza.
Con questa mia recensione del Micro-Nikkor 55mm f3.5 voglio anche mostrarvi il perché di questa mia (e non solo) convinzione.
La lente
Per chi non conoscesse la serie Micro-Nikkor, questa rappresenta la classe di obiettivi Nikon dedicati alla fotografia macro.

Questo 50mm è caratterizzato dall’essere molto probabilmente la lente Nikon più nitida di sempre (almeno per quanto riguarda pre-AI, AI e AIs) e anche dalla mancanza assoluta di alcun tipo di distorsione, due principali motivi che me l’hanno fatta scegliere come lente da abbinare alla mia Nikon F2.

Come detto prima è una lente (teoricamente) dedicata alla fotografia macro, ma funziona ugualmente bene utilizzandola “normalmente”, l’unico svantaggio (se così lo si può chiamare) rispetto ad un normale 50mm f1.8 e compagnia bella è il diaframma di 3.5.
Se aveste la necessità di un diaframma più ampio, c’è anche una versione di questa lente con f2.8, anche se presenta qualche problema dal punto di vista costruttivo che facilità fuoriuscite di olio sulle lamelle del diaframma…
Tornando a parlare della versione f3.5 in mio possesso, anche di questa esistono diverse release con diverse caratteristiche estetiche e non:
- 1961-1969 con anello di messa a fuoco metallico e compensazione del diaframma quando si mette a fuoco molto vicino; non-AI.
(Secondo molti ottima per macro, un po’ meno per un utilizzo “classico”). - 1969-1979 con anello di messa a fuoco in gomma, non compensante ma con singolo o multi-coating (a seconda degli anni) e disponibile sia in versione AI che non-AI (sempre a seconda degli anni).
(La versione in mio possesso è quella single-coated, con anello di messa a fuoco “a diamante” e non-AI, che a mio parere trova il giusto mezzo tra le performance in utilizzo macro e non, rimanendo il più compatto).

Da sinistra: Pre-AI compensante, pre-AI non compensante, AI multi-coated
ATTENZIONE A CHE MICRO-NIKKOR 55mm f3.5 SCEGLIETE
Il discorso AI e pre-AI è molto importante e va considerato attentamente se voleste acquistare una di queste lenti:
- Se volete utilizzarla con una SLR e volete utilizzare l’esposimetro interno, a meno che non abbiate una Nikon F con Photomic o una Nikon F2 con prisma DP-1, 2 o 3, prendete la versione AI
- Se volete utilizzarla con una DSLR Nikon, prendete la versione AI, la versione non-AI può danneggiare la fotocamera
Per farla breve, la versione AI è compatibile con tutte le fotocamere Nikon (analogiche e non), quindi andate sul sicuro con quella ma vi costerà di più.
Come lo utilizzo
Se mi seguite e avete visto qualche mio lavoro, avrete sicuramente notato che ho poco a che fare con la fotografia macro e di conseguenza vi starete chiedendo che cosa ci faccia con un obiettivo del genere…
La risposta? Lo uso come un normalissimo 50mm e vive praticamente attaccato alla mia Nikon F2.

La sua definizione ma soprattutto il suo essere esente da qualsivoglia distorsione sono i principali motivi che me lo hanno fatto scegliere per sostituire il mio fidato 35mm Zeiss Distagon.
Il diaframma di 3.5, che per molti potrebbe essere uno “scalino insormontabile”, non è per nulla d’intralcio nel mio caso: Scatto spesso all’esterno in Sunny 16, non amo particolarmente il bokeh e soprattutto parto da un diaframma che esprime al meglio le potenzialità della lente (quante volte avete sentito la frase “…inizia ad essere definito intorno a f4…”, ecco che il 55mm f3.5 parte già essendo un “rasoio” e fino a f11 non fa che migliorare).

È quindi la lente che scelgo il 99% delle volte quando impugno la mia F2 e tornando a parlare della “costanza” citata a inizio articolo, avere una lunghezza focale uguale su tutti i formati che si utilizzano (Mamiya RZ67 Pro II con 90mm Sekor Z f3.5 e Nikon F2 con 55mm f3.5) è uno dei “segreti” che credo mi abbia portato a migliorare la mia fotografia e lo consiglio vivamente a tutti.

Conclusioni
Purtroppo o per fortuna questo obiettivo sta venendo pian piano scoperto e di conseguenza il prezzo sul mercato dell’usato sta salendo, ma ecco un paio di consigli per chi fosse interessato ad accaparrarsene uno per poco:
- AI/pre-AI
Se avete una SLR compatibile con i pre-AI, non esitate e prendetene uno, se invece non avete questa “fortuna” potete sempre trovarne di adattati AI o fare voi stessi la modifica in maniera “casalinga”. - Evitate il 55mm f2.8
Costa di più ed è fatto “peggio”, se per voi il bokeh è fondamentale, guardate altrove a priori e ignorate questo obiettivo.
Ricapitolando, è un obiettivo ottimo per qualsiasi tipo di fotografia, super definito e molto sottovalutato, l’unico difetto che posso trovarci è il facile irrigidimento dell’anello del focus, ma vista l’età della lente c’è da aspettarselo (risolvibile anche dai meno esperti, seguendo le molte guide presenti online).
Questo è ciò che penso di questo Micro-Nikkor 55mm f3.5, se foste interessati a vedere qualche mio lavoro realizzato anche con questa lente, vi invito a seguirmi su Instagram e se voleste portarvi a casa una (o più) delle mie foto, passate dallo Shop!
Mentre se siete alla ricerca di approfondimenti in formato video, vi rimando al mio canale YouTube; alla prossima!